
Produzione nazionale di grano instabile, importazioni rilevanti: il ruolo dell’agritech per aumentare resa, efficienza e sostenibilità
- Prezzi del grano in calo: per duro e tenero i listini rischiano di restare sotto i costi di produzione.
- Con agritech aumenti delle rese fino all’8% e risparmi fino al 20% sui mezzi tecnici impiegati grazie al miglior utilizzo di concimi e agrofarmaci e all’ottimizzazione delle tecniche di difesa.
- Roberto Mancini, Amministratore Delegato di Diagram Group: «L’agritech può svolgere un ruolo importante nel migliorare la produzione di grano. Gli investimenti non sono un costo ma la strategia per restituire redditività agli agricoltori italiani»
Jolanda di Savoia, 20 ottobre 2025 – I prezzi all’origine del grano duro e del grano tenero in Italia sono scesi negli ultimi mesi e in molti areali, come stima il report di Ismea, non coprono più i costi medi di produzione. La produzione italiana, inoltre, è rimasta volatile: i dati e le stime più recenti mostrano flessioni e riprese stagionali che rendono il Paese ancora dipendente da importazioni significative, soprattutto di grano duro, tanto che le importazioni negli ultimi due anni hanno superato il milione di tonnellate e questo influenza offerta e prezzi domestici.
Aumento delle rese e riduzione degli input
Ecco, quindi che con l’agritech (sensoristica, monitoraggio del suolo e microclima, agricoltura di precisione, analisi dati) si possono avere aumenti delle rese dal 5 all’8% e risparmi fino al 20% sull’uso degli input dei mezzi tecnici impiegati grazie al miglior utilizzo di concimi e agrofarmaci e all’ottimizzazione delle tecniche di difesa. migliorando la resilienza agli shock climatici, azioni indispensabili per riportare equilibrio nella filiera cerealicola.
«La crisi dei prezzi che non coprono i costi richiede una risposta da tutta la filiera», dichiara Roberto Mancini, ceo di Diagram Group. «L’agritech può svolgere un ruolo importante nel migliorare la produzione di grano e investire in agritech non è un costo ma la strategia per restituire redditività agli agricoltori italiani: migliore monitoraggio, agricoltura di precisione e tracciabilità aumentano rese e valore del prodotto, riducono input e rischi climatici. Diagram è pronta a lavorare con cooperative, consorzi e istituzioni per progetti su larga scala che rimettano in equilibrio il mercato del grano nazionale».
Il ruolo dell’agritech
L’innovazione tecnologica è una soluzione per invertire la tendenza negativa: meno sprechi, più resa, costi marginali ridotti. Le azioni vanno dal monitoraggio microclimatico e gestione irrigua di precisione che porta a minori sprechi idrici e migliore efficienza d’uso dell’acqua, alla sensoristica su suolo e coltura per fertilizzazioni mirate con conseguente risparmio su fertilizzanti e aumento resa/qualità. C’è poi l’utilizzo di piattaforme di data analytics e modelli previsionali per avere una miglior pianificazione di semine e raccolta e la tracciabilità e controllo qualità per l’accesso a canali premium che pagano meglio il prodotto nazionale.
Le soluzioni
Le proposte prevedono la diffusione di sensoristica e monitoraggio nelle aree cerealicole strategiche per ridurre i costi irrigui e migliorare la gestione dei fertilizzanti anche attraverso progetti pubblico-privato su misura. Occorrono tuttavia programmi di assistenza tecnica e digital farming per aiutare le aziende a tradurre i dati in interventi agronomici concreti che aumentino resa e qualità. Oltre alla necessità di incentivi e accordi di filiera che supportino il prezzo minimo remunerativo e favoriscano il consumo di grano italiano nella trasformazione.
Prezzi
Le rilevazioni di mercato mostrano prezzi medi all’ingrosso per il frumento tenero intorno a 245–300 euro a tonnellata e per il grano duro prezzi medi riportati tra 300–335 €/t con oscillazioni territoriali e stagionali. Queste quotazioni sono soggette a forte volatilità internazionale e locali.
Costi di produzione
Il report di Ismea parla di costi medi di produzione per il grano duro variano dai 302–318 €/t (con differenze tra Centro-Nord e Sud), mentre per il grano tenero il costo medio è risultato inferiore ma vicino ai 230 €/t.
Perché i prezzi non coprono i costi
In diverse aree i prezzi al produttore risultano inferiori ai costi medi stimati e questo comprime i margini degli agricoltori. Aumenti dei prezzi di input (concimi, fitosanitari, energia), rese variabili per eventi climatici estremi e una concorrenza internazionale sui prezzi hanno spinto i costi di produzione verso l’alto mentre i listini scendono per effetto dell’offerta globale e delle importazioni a prezzi competitivi. Il risultato è una situazione di redditività negativa per molti produttori, specialmente nelle aree meridionali con rese più basse.
Produzione e importazioni
Oltre il 45% del grano duro e quasi il 70% del tenero provengano dall’estero. La produzione 2025 è in leggera crescita, 3,8 milioni di tonnellate di duro ma il 2024 aveva segnato il minimo storico con meno di 3,5 milioni di tonnellate.
Diagram nasce nel 2024 dalla trasformazione del Gruppo IBF Servizi SpA e dalle acquisizioni di Agronica Srl, Abaco SpA, Agriconsulting SpA e Netsens Srl. È leader italiano ed europeo nella digitalizzazione dei servizi dedicati all’agroalimentare, nello sviluppo di software di farm management e nella gestione dei processi di erogazione, monitoraggio e controllo dei programmi di sostegno all’ambiente e all’agricoltura. Partner di importanti governi del continente europeo, supporta la Pubblica Amministrazione, le aziende agricole, gli istituti bancari e assicurativi e l’industria agroalimentare con l’obiettivo di promuovere la sostenibilità sociale, economica e ambientale. Oggi l’azienda è detenuta per il 41,6% da CDP Equity (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti), per il 41,6% da Trilantic Europe e per il 15% da BF Agricol